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Progeva aderisce all’appello delle imprese per un efficace accordo internazionale sul clima

Il Consiglio Nazionale della Green Economy, in vista della COP 21 di Parigi, ha lanciato un appello ai decisori politici dagli Stati Generali della Green Economy che si sono tenuti a Rimini il 3 e il 4 Novembre.

L’appello si basa su sette proposte:
1. PROMUOVERE UN EFFICACE ACCORDO INTERNAZIONALE E ATTUARE SIGNIFICATIVE MISURE NAZIONALI DI MITIGAZIONE E DI ADATTAMENTO
2. ADOTTARE TARGET LEGALMENTE VINCOLANTI, IN LINEA CON L’OBIETTIVO DEI 2°C, BASATI SU CRITERI DI EQUITÀ
3.VARARE UNA RIFORMA DELLA FISCALITÀ ECOLOGICA, INTRODUCENDO UNA CARBON TAX ED ELIMINANDO I SUSSIDI DANNOSI PER L’AMBIENTE
4. SFRUTTARE L’ENORME POTENZIALE DI EFFICIENZA ENERGETICA IN TUTTI I SETTORI: EDIFICI, TRASPORTI, AGRICOLTURA, INDUSTRIA E SERVIZI
5. ACCELERARE L’USCITA DALLE FONTI FOSSILI E LA CRESCITA DELLE ENERGIE RINNOVABILI
6. PROMUOVERE MODELLI DI GESTIONE DEL SUOLO PIÙ SOSTENIBILI, PUNTANDO SU UN RUOLO ATTIVO DELL’AGRICOLTURA PER LA MITIGAZIONE E L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO
7. PUNTARE SULL’ECO-INNOVAZIONE E SULL’ECONOMIA CIRCOLARE, FATTORI CHIAVE DELLA TRANSIZIONE

Il cambiamento climatico in atto è la più grave minaccia della nostra epoca. Senza nuovi interventi, i trend attuali delle emissioni di gas serra porterebbero a un aumento medio della temperatura terrestre di 3,7-4,8°C rispetto al periodo preindustriale, che avrebbe ripercussioni ambientali, sociali ed economiche disastrose. Prevenire un esito disastroso del cambiamento climatico è ancora possibile dimezzando le emissioni mondiali di gas serra entro il 2050, rispetto a quelle del 2010. Le capacità, le tecnologie e gli strumenti per conseguire un tale obiettivo sono disponibili, a costi sostenibili e con possibilità di attivare nuove occasioni di sviluppo.

Una rapida transizione verso una economia a basse o nulle emissioni di carbonio richiede significativi cambiamenti del sistema energetico e di quello economico e industriale. Questa transizione rappresenta una sfida importante anche per le imprese. Noi siamo convinti che essa non rappresenti solo un impegno necessario per il nostro futuro, ma che sia anche una concreta opportunità di nuovo sviluppo basato sulle tecnologie pulite, sull’efficienza e il risparmio energetico, sulla mobilità sostenibile e mezzi di trasporto a basse emissioni, sulle fonti rinnovabili, sul riciclo e su produzioni di beni e servizi di elevata qualità ecologica.

Sottoscrivendo questo appello, e sostenendo in tal modo le sette proposte per la COP21 di Parigi, Progeva si impegna, come impresa, a contribuire all’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C riducendo le nostre emissioni di CO2 e rendendo pubblico tale impegno.

Invitiamo le imprese, che non lo abbiano ancora fatto, ad aderire su http://appelloimpreseperilclima.eu/ entro il 25 novembre all’appello che sarà poi consegnato al Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti alla vigilia della sua missione per Parigi.

Il documentario “Ultima chiamata”: spunti di riflessione su crescita e ambiente

Il documentario “Ultima Chiamata” (2013), regia di Enrico Cerasuolo, ripercorre la storia del libro The Limits to Growth, che quarant’anni fa sconvolse il mondo e innescò mille polemiche.
L’obiettivo del libro non era quello di fare previsioni o predizioni, ma offrire semplicemente la possibilità di fare scelte razionali per il futuro; infatti, i suoi ideatori e autori, Aurelio Peccei, Jay Forrester, Dennis e Donella Meadows, Jorgen Randers, Bill Behrens, volevano semplicemente lanciare un messaggio, che oggi è più attuale che mai: “il pianeta Terra è un sistema finito, la crescita economica a pieno ritmo porterà la nostra società e l’ambiente sull’orlo del collasso”.
Purtroppo l’abitudine, in questi anni, di prendere decisioni a breve termine, dal punto di vista ambientale, economico e politico, ha portato a un grande ritardo d’azione, nonostante il libro anticipasse, già allora, la crisi globale che stiamo vivendo oggi.
Solo adesso, a posteriori, comprendiamo che “più” non è necessariamente “meglio”, ma c’è una valida alternativa, ossia “bilanciare la popolazione e la produzione materiale con l’ambiente e con le risorse, in un’ottica di uno sviluppo sostenibile”.
Al momento, non ci resta da capire se siamo ancora in tempo per l’ Ultima Chiamata, se siamo ancora in tempo per cambiare le nostre abitudini.

Progeva ad Ecomondo: XVII Edizione della Conferenza Nazionale sul Compostaggio e Digestione Anaerobica

Puntuale anche quest’anno l’appuntamento con la conferenza sul compostaggio e la digestione anaerobica del rifiuto organico organizzata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) svoltasi durante la Fiera di Ecomondo.

All’introduzione del direttore CIC, è seguita una panoramica sui dati di settore da parte di Ispra. Durante la conferenza si è dato spazio alle necessità infrastrutturali di un settore in continua evoluzione come quello del compostaggio, alla qualità della raccolta dell´organico, dei servizi, del compost prodotto, dei fertilizzanti organici in generale, dei manufatti compostabili ed, infine, del biometano che le aziende si accingono a produrre come prodotto innovativo.

Lella Miccolis, amministratore unico Progeva, e Giuseppe Carlucci, Legale Rappresentante Agreenment, hanno partecipato alla conferenza esponendo i risultati del percorso di certificazione intrapreso da Progeva in merito alla Carbon Footprint del compost prodotto e l’individuazione delle Misure per la sua Riduzione.

Programma
9.30 – introduzione a cura di Massimo Centemero
9.50 – Il rifiuto organico, dalla riduzione dei RUB al compostaggio, alla digestione anaerobica, un settore in
evoluzione, R. Laraia (ISPRA)
10.10 . 1995-2015: vent´anni di recupero dell´organico nella Regione Veneto, ARPAV, Osservatorio Regionale per il Compostaggio
10.30 . Carbon Footprint del compost e individuazione delle Misure per la sua Riduzione: il caso di studio di
Progeva
10.50 . La qualità certificata del CIC: premiazione aziende con Marchio di Qualità Compost CIC
dei manufatti compostabili
11.10 . Presentazione dell´Accordo tra Corepla, CIC, Assobioplastiche, Conai
11.30 – Tavola rotonda . Presiede i lavori Alessandro Canovai, Presidente CIC
Partecipano: F. Bizzoni (CIC), MATTM (G. Sagnotti), E. Perrotta (Fise-Assoambiente), P. Muraro (Atia-Iswa Italia), P. Giacomelli (Utilitalia), L. Faregna (Assofertilizzanti-Federchimica), A. Romaniello (Certiquality), Versari (Assobioplastiche).

13:00 Conclusioni, On. Silvia Velo, Sottosegretario Ministero Ambiente

Rassegna stampa: “La responsabilità delle aziende nel contrasto al cambiamento climatico”

Di seguito alcuni articoli che riprendono l’evento conclusivo della campagna di certificazione portata avanti da Progeva in merito all’impronta di carbonio delle sue produzioni.

Alternativa Sostenibile, 15/04/2015: http://www.alternativasostenibile.it/articolo/progeva-si-impegna-a-neutralizzare-le-emissioni-di-co2-.html

CorrierediTaranto.it, 15/04/2015 : http://www.corriereditaranto.it/cambiamento-climatico-e-imprese-se-ne-parla-confindustria/

Giornale di Taranto, 15/04/2015: http://www.giornaleditaranto.com/cms/index.php?option=com_k2&view=item&id=2701:il-convegno-organizzato-da-confindustria-taranto-su-la-responsabilita-delle-aziende-nel-contrasto-al-cambiamento-climatico-l-esperienza-sul-territorio-ionico&Itemid=132

GazzettadelMezzogiorno.it, 17/05/2015 : http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/notizia-no810296

Jo.tv, 20/05/2015: http://www.jotv.tv/blog/2015/04/20/confindustria-taranto-cambiamento-climatico-la-responsabilita-delle-aziende/

Confindustria Tarantohttp://www.confindustria.ta.it/index.php/lista-eventi/123-la-responsabilita-delle-aziende-nel-contrasto-al-cambiamento-climatico-l-esperienza-sul-territorio-ionico/event_details

RC News, 21/05/2015: https://radiocittadella.wordpress.com/2015/04/21/un-corso-di-formazione-sullanalisi-degli-elementi-inquinanti-in-confindustria/

Gazzetta del Mezzogiorno, 21/05/2015: https://www.progeva.it/wp-content/uploads/2015/05/20150525-Gazzetta-Mezzogiorno.pdf

Quotidiano di Puglia, 21/05/2015: https://www.progeva.it/wp-content/uploads/2015/05/20150525-Quotidiano.pdf

Dall’incontro sulla responsabilità delle imprese nel contrasto al cambiamento climatico

Alcune foto dall’incontro tenutosi presso la Sala conferenze di Confindustria Taranto su “La responsabilità delle aziende nel contrasto al cambiamento climatico” durante il quale sono stati illustrati i risultati del processo di analisi della carbon footprint dei fertilizzanti biologici Progeva.

Incontro sulla responsabilità delle aziende nel contrasto al cambiamento climatico

Lunedì 20 Aprile 2015 alle ore 10.00 presso la Sala conferenze di Confindustria Taranto si terrà l’incontro “La responsabilità delle aziende nel contrasto al cambiamento climatico”. Durante la conferenza, tra gli altri, saranno illustrati i risultati del processo di analisi della carbon footprint dei fertilizzanti biologici Progeva. Questo percorso intrapreso con il “Bando pubblico per il calcolo dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo”, indetto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha portato alla relativa certificazione a opera dell’ente Rina in accordo ai requisiti dello standard ISO/TS 14067:2013.

Programma

ore 10.00 Saluti
Dr. Vincenzo Cesareo – Presidente di Confindustria Taranto

ore 10.15 Apertura Lavori
Comm. Vito Pietro Chirulli – Presidente CdA Finindustria

ore 10.30 Interventi

“La Carbon Footprint, esperienze ed opportunità delle e per le aziende del territorio ionico” Life Cycle Assessment e Carbon Footprint
Prof. Bruno Notarnicola – Direttore del Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture, dell’Università degli Studi di Bari

Adesione dell’azienda al “PROGRAMMA PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPRONTA AMBIENTALE “ del Ministero dell’Ambiente
Lella Miccolis – Amministratore unico Progeva S.r.l. – Laterza (TA)

Risultati del progetto “Analisi degli impatti dovuti alle emissioni di gas climalteranti misurati in CO2equivalenti, relative alla produzione dei fertilizzanti da parte della Progeva e individuazione di relative azioni di mitigazione e neutralizzazione”
Giuseppe Carlucci – Presidente Agreenment S.r.l. Spin-off dell’Università degli Studi della Basilicata

Il ruolo della certificazione
Marcello Manno – Unit Manager RINA Services S.p.A. South Italy – District Operational Unit Taranto Certification

ore 11.30 Chiusura dei lavori

Al termine dei lavori è previsto un drink offerto ai presenti con stoviglie compostabili

La sostenibilità dei prodotti attraverso il Life Cycle Assessment (LCA) e la riduzione dell’Impronta di Carbonio

Giovedì 29 maggio 2014 alle ore 09.00 presso la sala Convegni di Confindustria Bari e BAT (Via Amendola, 172/5) si è tenuto il seminario “La sostenibilità dei prodotti attraverso il Life Cycle Assessment (LCA) e la riduzione dell’impronta di carbonio”.

L’evento è stato organizzato da CISA S.p.a., FAS S.p.a. e PROGEVA S.r.l, partecipanti al bando del Ministero dell’Ambiente “Bando pubblico per l’analisi dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo”, in collaborazione con DIPAR (Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo).

Il workshop, coordinato dall’ing. Lorenzo Ferrara, Presidente del DIPAR Puglia e della Commissione Ambiente di Confindustria Puglia, con la partecipazione del Prof. Bruno NOTARNICOLA dell’Università degli studi di Bari, è stato il primo momento di comunicazione congiunto fra le quattro aziende finalizzato ad aprire un dibattito sull’impronta di carbonio, presentando i propri progetti di mitigazione della Carboon Foot Print e il loro stato di avanzamento agli addetti del settore e alle aziende del distretto pugliese. In particolare, le finalità dell’incontro sono state:

  • condividere con le altre aziende del sistema confindustriale pugliese la vision e gli obiettivi del percorso, nonché i possibili sviluppo di mercato, in termini di eco sostenibilità ed eco-design;
  • coinvolgere le istituzioni regionali e locali verso un incremento degli acquisti verdi nonché la promozione di progettualità ad elevata efficienza ambientale;
  • sensibilizzare le altre parti interessate – professionisti e consumatori – verso le tematiche di eco-efficienza e valorizzazione dell’eco-design dei prodotti.

Progeva è partner ufficiale di Eco2Pensiamo

Nei giorni scorsi la Progeva è divenuta partner dell’associazione culturale Ecoattivi, vincitrice del bando della Regione Puglia “Principi Attivi”, con un progetto denominato “Eco2MPensiamo” che prevede la compensazione di CO2 attraverso il rimboschimento di un area peri-urbana degradata del Comune di Adelfia.

L’azienda, da sempre impegnata per ridurre le emissioni di CO2 e già coinvolta in un progetto del Ministero dell’Ambiente volto a determinare l’impronta di carbonio e a ridurne l’emissione durante la produzione di compost, ha deciso di sostenere il progetto divenendone partner ufficiale.

Più in particolare ha fornito gratuitamente il compost di qualità che servirà a sostenere l’attecchimento delle giovani piantine di essenze arboree che costituiranno il primo nucleo del rimboschimento che partirà ad inizio 2014 presso la località “Piscina di Rondinella” nel comune di Adelfia.

Anche questo è impegno concreto per il territorio e per i progetti innovativi finalizzati al miglioramento dell’ambiente.

Progeva tra le 187 aziende italiane per la valutazione dell’impronta di carbonio

Il cambiamento climatico globale è una delle maggiori minacce per l’umanità ed è uno dei più importanti indicatori del fatto che stiamo vivendo al di là dei mezzi ecologici di cui disponiamo.

Il “Life Cycle Assessment” (letteralmente “Valutazione del Ciclo di Vita”) rappresenta uno degli strumenti fondamentali per l’attuazione di una Politica Integrata dei Prodotti; si tratta di un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali, fra cui la “Carbon Footprint” e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo l’intero ciclo di produzione, dall’acquisizione delle materie prime fino all’esaurimento/smaltimento e/o fine vita (“dalla culla alla tomba”).

La “Carbon Footprint” (letteralmente “Impronta di Carbonio”) misura l’impatto ambientale attribuibile ad un prodotto, un’organizzazione o un individuo in termini di kg di CO2eq (CO2 equivalente) che semplifica l’emissione di gas clima-alteranti (CO2, CH4, N2O, HFCs, PFCs e SF6). Di conseguenza, la riduzione della Carbon Footprint di prodotti/processi risulta essenziale per porre un limite allo sfruttamento eccessivo delle risorse.

Anche il Ministero dell’Ambiente si è mosso in tale direzione con la pubblicazione di un bando pubblico, in modo da sensibilizzare le aziende ad effettuare la valutazione della CO2 equivalente sull’intero processo di produzione, attraverso l’accesso al finanziamento di progetti volti ad effettuare l’analisi della “Impronta di Carbonio” nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo.

Tra le 187 aziende italiane che si sono impegnate ad analizzare l’intero ciclo produttivo e determinare quella che è la Carbon Footprint legata al rispettivo prodotto finale, ci sono: PROGEVA srl con sede a Laterza (TA), azienda che si occupa della produzione di compost di qualità, e FRUTTHERA srl con sede a Scanzano Jonico (MT), che si occupa invece della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli.

Tale studio di valutazione è stato affidato alla Agreenment srl, società Spin-Off dell’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS), che lavora nel campo della “Blue-Green Economy”, quest’ultimo comprendente varie tematiche sensibili alla sostenibilità ambientale, tra cui la “Carbon Footprint” e la “Water Footprint”.

Le analisi condotte da Agreenment determineranno la CO2 equivalente immessa in atmosfera a causa dell’attività produttiva rispettivamente per PROGEVA e FRUTTHERA, mediante l’osservazione e valutazione degli interi cicli vita di produzione.
Inoltre, a seguito di studi, analisi, ricerche e sperimentazioni, Agreenment individuerà e valuterà le possibili misure da attuare per la riduzione delle emissioni derivanti dalle principali fasi del ciclo di produzione, dei principali aspetti logistici e delle principali fasi del ciclo di smaltimento. A termine di questo percorso, i risultati saranno certificati da parte di un ente terzo indipendente.

Tale nobile approccio in un così difficile periodo è un segnale forte di come realtà imprenditoriali siano sensibili all’impatto ambientale e cerchino ti attuare le tecnologie più innovative per limitare la propria impronta ed essere allo stesso tempo competitivi non solo nei mercati locali e nazionali, ma anche nei mercati internazionali, i quali hanno oggi come obiettivo la qualità ed il rispetto dell’ambiente.