“Nulla esiste finché non è misurato”
Niels Bohr, Premio Nobel per la Fisica
Sono 240 le aziende italiane più sostenibili del Paese e 6 nello specifico sono pugliesi. A individuarle, dati alla mano, è la società di analisi Statista in collaborazione con Il Sole 24 Ore.
Quello con la misurazione dei criteri ESG è un appuntamento fisso per Progeva che sceglie di sottoporsi alla lente di ingrandimento del Premio Leader della Sostenibilità, che analizza la Corporate Social Responsibility attraverso l’analisi di indicatori afferenti le tre dimensioni della sostenibilità ambientale, sociale ed economica d’impresa.
Appuntamento anche stavolta a lieto fine: Progeva entra a far parte per il terzo anno consecutivo della classifica delle aziende Leader della Sostenibilità.
Il riconoscimento ottenuto rafforza la consapevolezza che i processi di innovazione e ammodernamento tecnologico, l’utilizzo efficiente delle risorse e delle materie prime, l’inclusione e la valorizzazione delle donne e degli uomini che lavorano con Progeva alla costruzione della sostenibilità d’impresa, continua a dare i suoi buoni frutti.
A confermarlo è il miglioramento di diversi indicatori di performance aziendale che hanno determinato l’incremento dell’ ESG Score in termini di stabilità finanziaria, riduzione del consumo di energia e risorse ambientali, formazione e stabilizzazione del capitale umano che concorre concretamente allo sviluppo dell’impresa e alla produttività trasparente e circolare che la contraddistingue.
“Non inseguiamo la chimera dell’ impatto zero, ma adottiamo visioni, buone pratiche, conoscenze e strumenti funzionali a promuovere concretamente un’economia circolare, inclusiva e sostenibile tutelando l’ambiente, nutrendo la natura e lo sviluppo della terra che ci ospita. Da ciò la necessità e la voglia di misurare gli obiettivi di sostenibilità aziendale per rendere il più possibile lieve e positiva l’impronta lasciata dai nostri passi e dalle nostre azioni.”
Così Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, commenta il riconoscimento ricevuto.
La classifica completa delle aziende Leader della Sostenibilità 2023 è consultabile al seguente link: Leader della sostenibilita 2023 | Statista – Il Sole 24Ore
Si è partiti da un pool di oltre 1500 aziende, selezionate da Statista e da Il Sole 24 Ore sulla base dell’analisi degli indicatori relativi alle tre macroaree della sostenibilità: ambientale, sociale e di governance aziendale per poi arrivare a portarne sul podio solo 200. Le più virtuose.
Progeva su questo podio sale per il secondo anno consecutivo riconfermandosi azienda Leader della Sostenibilità. Un riconoscimento di significativa importanza, frutto di un’analisi obiettiva che, dati alla mano, trascrive nero su bianco il nome di Progeva tra quelli delle imprese italiane più etiche e green.
Anche quest’anno, aderendo volontariamente all’indagine del Sole 24 Ore e Statista, Progeva ha voluto sottoporre il proprio operato ad esame fornendo dati sulle tre dimensioni della sostenibilità e confermando il trend di crescita degli indicatori pertinenti: si è infatti passati da un punteggio complessivo pari al 63,2 % dell’edizione 2021 al 76,2% dell’edizione 2022. A determinare tale incremento il significativo miglioramento dei parametri di sostenibilità sociale ed economica d’impresa.
Un risultato fortemente cercato, che mostra il volto e l’animo dell’azienda nella sua interezza, senza approssimazioni, senza cesure, senza limitazioni, esattamente per quello che è: una realtà che oltre a salvaguardare l’ambiente si impegna a valorizzare le persone contribuendo a costruire un’economia trasparente, inclusiva, in altre parole solida e duratura.
Questo riconoscimento rafforza e rinnova obiettivi, visioni e progetti aziendali e rappresenta la giusta cornice nella quale inserire un’ulteriore traguardo che rende l’impresa particolarmente orgogliosa e fiera: Progeva è la prima azienda pugliese ad aver ottenuto l’Autorizzazione Unica ai sensi del D.Lgs 387/2003, nell’ambito del procedimento di P.A.U.R. (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale).
Autorizzazione che le consentirà di produrre fino a 5 milioni di metri cubi di biometano all’anno attraverso digestione anaerobica di rifiuti organici. Il combustibile naturale verrà immesso nella rete pubblica per il riscaldamento delle utenze domestiche e non domestiche.
Il trattamento delle matrici organiche oltre a permettere all’azienda di recuperare materia consentirà di produrre energia pulita e di continuare a costruire in nuovi modi e in nuove forme ma con lo stesso impegno ed eticità di sempre, un futuro sostenibile.
Nell’ottica di realizzare scelte energetiche compatibili con la decarbonizzazione dell’economia Progeva ha anche deciso di dotarsi di un impianto fotovoltaico per l’autosostentamento energetico che è in grado di coprire fino al 40% del fabbisogno di elettricità richiesta dalle attività e dai processi aziendali attingendo da un’altra fonte energetica 100% rinnovabile: il sole di Puglia.
Affermava George Bernard Shaw: “Per ogni problema complesso, c’è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata.”
Progeva, facendo sua questa consapevolezza, ha scelto di abbandonare le semplificazioni abbracciando la complessità che è integrazione, è inclusione, è salvaguardia.
“L’impresa sana, giusta, lungimirante è quella in grado di coltivare il rispetto della Terra e delle persone, affinché entrambe possano fiorire di concerto, nel tempo. Il nostro lavoro e tutto il nostro impegno va in questa direzione.”
Così Lella Miccolis, Amministratore Unico dell’azienda, commenta il riconoscimento ricevuto.
La classifica completa delle aziende vincitrici è consultabile online a questo link: Leader della sostenibilita 2022 | Statista – Il Sole 24Ore
Venerdì 1 aprile abbiamo avuto il piacere di ricevere in visita presso Progeva il Vice Ministro Andrea Costa accompagnato dall’Amministrazione del Comune di Laterza e dall’Assessore al Turismo della Regione Puglia Gianfranco Lopane.
Lavorare, uniti, per preservare l’equilibrio salute/ambiente, minimizzando gli impatti e massimizzando il valore sociale della nostra attività: questo l’obiettivo che anima il nostro lavoro.
Impegno che si rinnova giorno per giorno, caricandosi di nuovi stimoli, grazie alla collaborazione e al confronto con la politica, con le Istituzioni, con la comunità tutta.
Ringraziamo il Comune di Laterza e il Vice Ministro Costa per la graditissima visita.
È giunto a conclusione, riportando evidenze ambientali ed agronomiche di notevole importanza, il Progetto Biorimedio fitoassistito: una strategia verde per il recupero di aree contaminate e la valorizzazione di biomassa – SOLUZIONI VERDI, nato dalla collaborazione tra:
Il progetto, realizzato all’interno del Bando Innonetwork promosso e cofinanziato dalla Regione Puglia ha avuto un duplice obiettivo:
Le attività sperimentali del progetto hanno avuto luogo nei suoli di un’area pilota di Taranto (località Cimino Manganecchia) altamente interessata dalla presenza di molecole organiche recalcitranti (PCB) ed inorganiche (metalli pesanti), nella quale sono state implementate fitotecnologie che sfruttano l’azione sinergica tra le radici delle piante di pioppo coltivate in loco e i micro-organismi per rimuovere, trasformare e contenere le sostanze tossiche presenti nei terreni.
I pioppeti sono stati trattati con l’impiego di Compost e Biochar che hanno potenziato i processi di decontaminazione dei terreni, migliorando le performance fotosintetiche e la fertilità dei suoli e favorendo al contempo la crescita delle piante e l’efficienza delle stesse in risposta alla presenza di contaminanti.
Il compost, in particolare, ha confermato la sua efficacia e validità d’impiego nella biorimedation, già acclarata da numerosi studi scientifici e sperimentali.
Valore aggiunto del progetto, nonché obiettivo prioritario dello stesso, è stato quello di realizzare un sistema circolare e sostenibile entro cui la biomassa prodotta da fitorimedio (residui di potatura del pioppeto), “materia” che potenzialmente poteva essere definita un rifiuto (a causa del potenziale accumulo di contaminanti) è stata trasformata in risorsa.
In tal senso, sono stati messi a punto e testati trattamenti finalizzati alla produzione di fertilizzanti innovativi quali il biochar derivante da fitorimedio mediante processo di gassificazione, che è stato impiegato dall’azienda Progeva in miscela con altra tipologia di ammendanti di produzione aziendale (ACM-Ammendante Compostato Misto e torba) al fine di valutare la possibilità di un suo utilizzo come prodotto sostitutivo della torba nei substrati per la coltivazione in vaso.
Questi i risultati apprezzati nell’ambito della sperimentazione che hanno ampiamente dimostrato che il biochar, prodotto che rientra in un flusso circolare della materia, può diventare un valido sostituto della torba, risorsa non rinnovabile, la cui formazione richiede migliaia di anni e i cui costi di importazione risultano molto elevati.
Motivazioni queste che alimentano un fervido dibattito nelle agende politiche europee ed internazionali volto a sostituire la torba con substrati alternativi che abbiano caratteristiche e prestazioni agronomiche elevate pur essendo peat free (senza torba).
“Ci auguriamo che le interessanti evidenze restituite dal Progetto SOLUZIONI VERDI possano sollecitare l’attenzione e l’interesse delle Amministrazioni pubbliche stimolando queste ultime ad inserire nei capitolati d’appalto delle bonifiche, materiali sostenibili ed alternativi quali il Compost e il Biochar. Come le evidenze restituite dal progetto dimostrano, l’impiego di questi prodotti si rende certamente utile per implementare nuove strategie di valorizzazione paesaggistica e risanamento delle aree rurali mediante attività di bioremediation, curando, proteggendo e salvaguardando al contempo l’ecosistema e l’ambiente.”
Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, commenta così gli interessanti risultati emersi dal progetto.
Cambiare, si può.
Al seguente link è possibile rivedere il video del Workshop finale del Progetto: Eventi | Soluzioni Verdi
«Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri»
Era il 1987, quando Gro Harlem Brundtland, donna lungimirante e visionaria, allora Presidente della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, nonché Primo Ministro del Governo norvegese, attribuì una definizione chiara ed esaustiva al concetto di sviluppo sostenibile.
Definizione la cui messa in opera richiedeva e richiede un approccio sistemico tale da realizzare un’intersezione, un’integrazione e un bilanciamento delle tre dimensioni portanti dello sviluppo e della crescita del Paese: ambiente, economia e società.
Sono passati oltre trent’anni dal Rapporto Brundtland. Anni in cui abbiamo fatto i conti con la legittima ribellione di una natura oltremodo sfruttata, con le conseguenze di una società che si è rivelata spesso iniqua e di un’economia che ha assunto il profitto come valore fondante ed esclusivo.
Tra idee di cambiamento ed azioni concrete, alcuni passi avanti in favore dello sviluppo sostenibile sono stati compiuti, ma è necessario continuare ad interrogarsi ex ante, per non subire o arrecare danno ex post. Nel mentre, le imprese in particolare, sono chiamate a misurare il grado di sostenibilità delle proprie azioni, processi e prodotti.
Con questo spirito Progeva ha scelto di partecipare al Concorso Leader della Sostenibilità 2021, promosso da Statista, leader internazionale dell’analisi di dati e trend di mercato e Il Sole 24 Ore, al fine di realizzare una classifica delle imprese più etiche e green, che si distinguono per scelte realmente orientate alla sostenibilità.
450 imprese, tratte da un database iniziale di 1.200 aziende operanti in Italia, sono state sottoposte ad un’indagine avente ad oggetto l’analisi di 35 indicatori totali che afferiscono alle tre dimensioni della sostenibilità: sociale, ambientale ed economica.
Ad essere premiate solo le 150 imprese che tra tutte hanno totalizzato il miglior punteggio finale, ottenendo risultati performanti e tali da portarle a guadagnarsi “sul campo” il riconoscimento di “Leader della Sostenibilità 2021”.
Tra queste, l’azienda Progeva che è stata l’unica impresa italiana operante nel settore del trattamento rifiuti ad essere inserita nella classifica delle aziende più meritevoli, totalizzando un punteggio di 63,2 su 100 derivante dalla media ponderata delle 3 categorie.
Gli indicatori di prestazione esaminati sono rappresentativi della responsabilità aziendale ed espressione dell’impegno dell’impresa in favore della sostenibilità ambientale, attraverso la valutazione di parametri quali, a titolo di esempio, consumo energetico e quantità di rifiuti prodotti, della sostenibilità sociale, mediante la valutazione di indicatori pertinenti inclusione e pari opportunità e della sostenibilità economica, analizzando parametri come stabilità finanziaria e investimenti in Ricerca e Sviluppo.
“Tutelare le risorse naturali generando al contempo crescita, benessere ed una dignitosa qualità della vita per le persone senza distinzioni di genere e classe. Questo è per noi fare impresa. Siamo orgogliosi di contribuire a tracciare un percorso virtuoso e siamo altrettanto onorati di rappresentare una realtà imprenditoriale riconosciuta e apprezzata per il suo impegno in favore della sostenibilità e della crescita dell’economia circolare nel mezzogiorno. In quel mezzogiorno, aggiungiamo, che in Italia PUÒ e SA FARE LA DIFFERENZA.
La strada è ancora lunga ma è certamente quella giusta.”
Così Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, commenta il riconoscimento ricevuto.
La classifica completa delle aziende vincitrici è consultabile online a questo link: lab24.ilsole24ore.com/leader-della-sostenibilita-2021/
Efficienza, efficacia, sostenibilità.
Tre obiettivi di miglioramento che hanno guidato i monitoraggi della qualità della frazione organica dei rifiuti solidi urbani condotti dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori), Assobioplastiche, Conai e Corepla nel biennio 2015 -2017, realizzati rispettivamente su 12 impianti di digestione anaerobica e 15 impianti di compostaggio italiani.
Tre elementi chiave che a fronte dei dati emersi dalle analisi effettuate, hanno riportato la necessità di ribadire un concetto fondamentale: è necessario che la raccolta dello scarto organico venga effettuata mediante l’uso di sacchetti biodegradabili e compostabili (a norma UNI EN 13432), realizzati a partire da materie prime rinnovabili.
Sacchetti in grado di essere smaltiti, assieme agli scarti alimentari in essi contenuti, attraverso processo di compostaggio.
Parlare di qualità della frazione organica dei rifiuti solidi urbani significa puntare l’attenzione sui manufatti che giocano un ruolo fondamentale per determinarla: i materiali “amici del compost”, ovvero carta e bioplastiche certificate, che differentemente rispetto agli imballaggi o ai manufatti di plastica convenzionale non contaminano la frazione organica dei rifiuti.
Ciò consente non solo di migliorare la qualità del compost, fertilizzante organico naturale di elevato pregio agronomico, ma anche di risparmiare risorse per lo smaltimento di materiale non conforme, costo che inevitabilmente si ripercuote sulle tasche dei cittadini.
Come riconoscere dunque i sacchetti “amici del compost”? Verificando che evidenzino le seguenti diciture:
– la presenza della scritta “biodegradabile e compostabile”;
– la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002”;
– la presenza di un marchio rilasciato da un ente certificatore come ad esempio il marchio COMPOSTABILE CIC, che si pone a garanzia della qualità del prodotto e della sua possibilità di essere adeguatamente smaltito assieme alla frazione organica dei rifiuti.
Dalle rilevazioni effettuate risulta ancora molto elevato (oltre il 43% del totale) l’impiego di sacchetti in materiale non compostabile.
Un dato che ci conduce a riportare l’attenzione sulla necessità di conoscere e implementare l’utilizzo di materiali amici del compost e soprattutto di comprendere la loro fondamentale importanza nella filiera di gestione e valorizzazione del rifiuto organico.
Puntare all’implementazione di processi innovativi ed ecosostenibili affinché economia circolare e simbiosi industriale divengano una priorità non solo a parole ma nei fatti.
E’ questo il messaggio che la Sezione Competitività e Ricerca dei Sistemi Produttivi della Regione Puglia ha voluto lanciare nell’ambito della giornata, tenutasi il 14 settembre presso la Fiera del Levante di Bari, interamente dedicata ai principali attori pugliesi dello sviluppo economico.
La Puglia che progetta il proprio futuro è la Puglia che si sostenta anche e soprattutto del lavoro e dell’impegno delle imprese del territorio capaci di coniugare abilmente ricerca, sviluppo e innovazione.
Tra queste l’azienda Progeva che ha ricevuto una menzione speciale in qualità di impresa che si è particolarmente distinta per capacità d’ innovazione, portando avanti attività perfettamente inserite nel circuito dell’economia circolare attraverso un utilizzo appropriato e costruttivo dei fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia.
In virtù degli obiettivi raggiunti, all’azienda è stata concessa la possibilità di allestire un desk informativo in cui presentare se stessa, i propri servizi, prodotti e progetti di ricerca, tutti interamente orientati allo sviluppo e alla costruzione di un futuro economicamente e socialmente sostenibile.
La testata giornalistica InchiostroVerde.it ha ripercorso le tappe fondamentali del modus operandi di Progeva.
Nel curare la trasformazione e il passaggio degli scarti in risorse, l’azienda muove i propri ingranaggi monitorando e mitigando gli impatti ambientali, certificando le sue produzioni, sensibilizzando la comunità ad agire nel territorio e per il territorio!
Di seguito il link:
www.inchiostroverde.it-progeva-azienda-leader-nel-sud-italia
Buona lettura!
In casa Progeva è tempo di festeggiare l’acquisizione di un nuovo, importantissimo riconoscimento europeo in campo ambientale: la registrazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme).
La suddetta certificazione viene rilasciata alle imprese che decidono, volontariamente, di sottoporre il proprio sistema di gestione ambientale ad una prima valutazione di conformità da parte di un verificatore accreditato, seguita da un accertamento operato dall’organismo competente nazionale per l’EMAS, il Comitato Ecolabel ed Ecoaudit, che si avvale del supporto tecnico di Enti che fanno capo al Ministero dell’Ambiente, ovvero l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) e le ARPA, Autorità Ambientali Regionali.
Il sistema di gestione ambientale, richiesto dallo Standard EMAS con Regolamento CE n. 1221/2009, è basato sulla norma UNI EN ISO 14001 di cui sono richiamati tutti i requisiti.
Conformità legislativa, partecipazione attiva delle unità operative d’impresa e trasparenza procedurale sono gli ulteriori parametri richiesti per ottenere la registrazione EMAS, alla luce dei quali ogni impresa è tenuta a rendere pubblica la propria dichiarazione ambientale.
L’azienda Progeva riceve dunque un importante riconoscimento pubblico a conferma della qualità delle performance ambientali d’impresa, festeggiando ancora una volta un felice traguardo e inaugurando al contempo un nuovo punto di partenza.
Continueremo a muoverci sulla strada fin’ ora percorsa, una strada che abbiamo intitolato alla volontà di essere presenti e certificati sul territorio come impresa che opera nell’ ambiente e per l’ambiente: proseguiremo il nostro percorso di crescita con passo spedito ma lieve e rispettoso della terra che attraversiamo.
“La responsabilità ambientale va concretamente vissuta e comunicata”.
E’ questa la premessa a partire dalla quale A.FO.RI.S. – impresa sociale operante nell’ambito della consulenza e della formazione in campo ambientale ed energetico, promuove il progetto “COM.P.O.S.T. – comunicazione sui prodotti organici sostenibili per il territorio”.
L’iniziativa, della quale la Progeva Srl è Partner, assieme al C.I.C., al Club Emas ed Ecolabel Puglia, al Consorzio Eden e all’ Acquedotto Pugliese SpA, prevede l’attuazione di campagne di sensibilizzazione e informazione volte alla valorizzazione della frazione organica dei rifiuti, realizzate attraverso l’attivazione e il monitoraggio di esperienze di compostaggio di comunità.
Un impianto dimostrativo è reso accessibile al pubblico all’interno della sede del C.R.E.D.E.A. Centro Risorse Educative e Dimostrative per l’Energia e l’Ambiente, fondato dal Consorzio E.D.E.N. e operante a Foggia.
La struttura è infatti sede dell’impianto di compostaggio, realizzato in occasione del progetto “Nella Pancia o nella Terra”.
L’iniziativa, anch’essa candidata da A.F.O.R.I.S e realizzata grazie al sostegno della Progeva Srl, Ce.Se.Vo.Ca., GAL Meridaunia, Consorzio EDEN, Bioenergy Italia SpA e con il sostegno di Cooperativa Estense, ha contribuito a ridurre i rifiuti alimentari prodotti dalla G.D.O, avviando la produzione di energia e di compost di qualità attraverso l’utilizzo di scarti alimentari.
Istituzioni scolastiche e comunità locali saranno accompagnate in percorsi di formazione teorico- pratici, aventi ad oggetto la valorizzazione degli scarti organici in quanto risorse recuperabili, la conoscenza delle tecniche di compostaggio e la promozione di comportamenti adeguati nella gestione del ciclo di conferimento rifiuti.
Il tutto grazie all’attività di front-office e back-office portato avanti dai volontari del Servizio Civile, tra i quali un agronomo, un ingegnere e due economisti.
I volontari offriranno supporto didattico, tecnico e organizzativo, accogliendo le esigenze dell’utenza presso lo sportello informativo allestito nella sede di A.F.O.R.I.S., in Viale Colombo 13, a Foggia.