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Inclusività e sostenibilità – Progeva Partner del Progetto Internazionale SIRCLES

Promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore dei rifiuti organici in aree turistiche del bacino Mediterraneo ad alto tasso di disoccupazione.

Questo l’obiettivo del Progetto SIRCLES – Supporting Circular Economy Opportunities for Employment and Social Inclusion –finanziato dall’Unione Europea, che ha stanziato 3,4 MILIONI € attraverso il programma ENI CBC Med 2014-2020  al fine di incentivare uno sviluppo economico, sociale e territoriale giusto, equo e sostenibile, favorevole all’integrazione transfrontaliera e che valorizzi i territori e i valori dei paesi partecipanti.

La durata del progetto va da Febbraio 2021 ad Agosto 2023. Nell’ambito dello stesso verranno realizzate numerose attività e iniziative.

In particolare:

· Sette diversi progetti pilota che svilupperanno un programma di formazione mirata a fornire ai giovani e alle donne a rischio di esclusione sociale degli strumenti tecnici e pratici necessari per garantire un inserimento nel settore dei rifiuti organici.

· Si creeranno delle alleanze strategiche locali per favorire nuove iniziative imprenditoriali legate al settore della raccolta e riciclaggio del rifiuto organico.

· In base all’esperienza del progetto si elaboreranno delle raccomandazioni politiche per supportare lo sviluppo economico del territorio nei settori dell’economia circolare come garanzia di sostenibilità.

Il progetto coinvolge 10 istituzioni provenienti da 7 paesi del bacino Mediterraneo:

· Spagna – Agenzia di Rifiuti di Catalogna (capofila) e la Fondazione Formaciò i Treball;

· Grecia – Politecnico di Atene e l’Organizzazione Earth;

· Palestina – House of Water and Environment;

· Giordania – EDAMA Association for Energy, Water and Environment;

· Libano – Rene Moawad Foundation;

· Tunisia – Tunisia ECOTOURISM;

· Italia – CIC e PIN S.c.r.l.-UniF;

L’attività pilota del progetto in Italia sarà svolta nella zona della Valle d’Itria (Puglia) e coordinata dal Consorzio Italiano Compostatori in collaborazione con Progeva e CIHEAM Bari – Centro di formazione postuniversitaria, ricerca scientifica applicata e progettazione di interventi nell’ambito dei programmi di ricerca e cooperazione internazionale.

L’obiettivo sarà quello di sviluppare nel territorio iniziative sociali legate alla economia circolare del rifiuto organico.

Per maggiori informazioni visita il sito del Consorzio Italiano Compostatori al seguente link: Il progetto SIRCLES – Consorzio Italiano Compostatori   e consulta il sito ufficiale del Progetto SIRCLES: SIRCLES | ENI CBC Med.

 

Dalla terra alla Terra, assieme al CIC per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo

Salvaguardia, difesa, rigenerazione. Parole chiave ovvero atti concreti finalizzati a prevenire e ridurre il degrado di una delle risorse più importanti del Pianeta: il suolo.

Il 4 dicembre prenderemo parte alla quarta edizione del Convegno “Dalla terra alla Terrail suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” promosso dal CIC- Consorzio Italiano Compostatori, fornendo un contributo all’iniziativa che mette al centro del dibattito il potere e al contempo l’enorme fragilità di una delle principali risorse strategiche d’Europa.

Risorsa che garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici; Anello fondamentale della vita, della prosperità e del futuro del Pianeta.

Il Convegno si svolgerà quest’anno online e riunirà esperti ed operatori del settore del biowaste, anche con una panoramica europea e internazionale.

Si parlerà del Green New Deal e della bioeconomia circolare, del ruolo della sostanza organica per la conservazione e il miglioramento della qualità dei suoli.

Infine, saranno raccontati gli sviluppi di Fra’ Sole, il progetto di sostenibilità del Complesso Monumentale del Sacro Convento di Assisi che prevede anche un punto di compostaggio circolare installato nei pressi degli orti del Sacro Convento in collaborazione con il CIC.

L’evento sarà trasmesso in streaming sulle Pagine Facebook CIC e Ricicla TV e potrà essere seguito anche su Twitter tramite l’hashtag #DallaTerraAllaTerra e il profilo ufficiale del CIC @ConsorzioCIC.

 

Strategica, essenziale, sicura: esperti e addetti ai lavori ribadiscono l’importanza di preservare la filiera di gestione e recupero del rifiuto organico ai tempi del Covid-19

Le misure governative che accompagnano la gestione dell’emergenza Covid-19, al fine di limitare i rischi legati ad eventuali contagi, impongono la sospensione della raccolta differenziata per tutti colori i quali abbiano contratto il Coronavirus o si trovino in quarantena obbligatoria.

Anche i rifiuti organici prodotti dalle utenze di cui sopra sono di fatto assimilati ai rifiuti indifferenziati e come tali vengono smaltiti. Decisione che incontra le perplessità di alcuni tra i massimi esperti nazionali e addetti ai lavori.

Nella videoconferenza sul tema della raccolta del rifiuto organico e del relativo compostaggio organizzata da Eco delle Città lo scorso 3 aprile, sono intervenuti Roberto Cavallo, scrittore e divulgatore scientifico, Alberto Confalonieri, coordinatore del Comitato Tecnico del Consorzio Italiano Compostatori, Carmine Pagnozzi, direttore di Assobioplastiche ed Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza e direttore scientifico di Zero Waste Europe.

Questi ultimi hanno sottolineato che la filiera di gestione e trattamento del rifiuto organico è una filiera essenziale, strategica e innanzitutto sicura.

Filiera sicura perché regolamentata da procedure codificate, protocolli certificati, presidi di sicurezza, aspetti tecnici e modalità di raccolta e trattamento garantiti che potrebbero permettere di continuare a differenziare e dunque avviare a compostaggio anche il rifiuto organico proveniente da soggetti positivi al Covid-19 o in quarantena.

Il motivo, affermano gli esperti, è presto spiegato: il rifiuto organico viene avviato a processo di compostaggio attraverso il ricorso all’esclusiva movimentazione meccanica e una volta consegnato alla fase di bio-ossidazione accelerata, viene immediatamente sottoposto a fermentazione.

La fermentazione permette di raggiungere temperature molto elevate, tali da assicurare la completa igienizzazione ovvero l’eliminazione dei patogeni presenti nelle matrici organiche trattate, mantenendo al contempo inalterata la flora microbica che sovrintende ai processi di trasformazione, stabilizzazione e humificazione della sostanza organica, dalla cui definitiva lavorazione otterremo la produzione di compost igienicamente sicuro e privo di semi infestanti.

Quella dell’organico, affermano gli esperti di settore e addetti ai lavori, è dunque una filiera assolutamente sicura oltre che essenziale perché svolge servizi di pubblica utilità, valorizzando al contempo le risorse ambientali, lo sviluppo sostenibile, la creazione di posti di lavoro, la nascita di un ambiente più sano e così facendo traccia il percorso verso l’economia circolare. Un percorso che le odierne vicende ci insegnano essere quantomai urgente e necessario.

È una filiera strategica, la cui piena operatività necessita di essere garantita sempre e a maggior ragione in questo momento storico assai complicato. Un momento che ci porta a fare i conti con un’ormai indifferibile riconversione ecologica, etica e comportamentale indirizzata a proteggere la salute dell’uomo e quella del Pianeta, mediante la valorizzazione delle preziose risorse ambientali.

Al seguente link potrete consultare la videoconferenza completa:www.ecodallecitta.it/videoconferenza/

Analisi merceologiche, rifiuti organici sotto esame

Le analisi merceologiche rappresentano la lente d’ingrandimento che restituisce una visione chiara della qualità dei rifiuti organici conferiti in impianto di compostaggio e l’altrettanto chiara consapevolezza che puntare alla qualità prima che alla quantità di questi ultimi sia un tassello fondamentale per:

  • ottimizzare il processo di trattamento e recupero dei rifiuti organici;
  • ridurre gli scarti da avviare a smaltimento in discarica e/o inceneritore;
  • recuperare i rifiuti organici e mediante adeguato processo di compostaggio industriale, trasformarli in una preziosa materia prima seconda, ovvero compost di qualità certificata.

Il compost (Ammendante Compostato Misto) si qualifica come fertilizzante organico il cui uso è consentito e fortemente consigliato in agricoltura convenzionale e biologica per migliorare la struttura del terreno e incrementarne la fertilità.

Tuttavia per caratterizzarsi come prodotto efficace, efficiente e sicuro, il compost deve necessariamente rispondere agli standard qualitativi richiesti dalla normativa nazionale sui fertilizzanti e ovviamente ai requisiti imposti dal mercato.

E dunque puntare alla sua qualità è un elemento fondamentale tanto per l’ambiente, poiché consente la trasformazione di una scarto in risorsa che torna alla terra, culla che l’ha generata, quanto per l’economia, poiché gli scarti organici se non correttamente conferiti finiscono in discarica e /o inceneritore, attività i cui costi economici ed ancora una volta ambientali incidono significativamente sulle nostre tasche, sulla nostra salute e su quella del Pianeta, poiché tali attività contribuiscono all’emissione di gas climalteranti.

I rifiuti conferiti in impianto per “superare l’esame della circolarità”, ovvero divenire preziose risorse, devono essere per così dire “puri”, cioè tali da poter essere inseriti nel processo di compostaggio industriale.

A tal fine gli impianti di compostaggio effettuano periodicamente controlli merceologici, attività che consistono nell’analizzare, mediante l’applicazione di procedure specifiche, campioni rappresentativi dei rifiuti organici attraverso cernita manuale e pesatura delle diverse componenti costituenti il campione. Tale procedura si definisce “analisi merceologica”.

In merito a quest’ ultimo punto è bene sottolineare che, mediante un’attività che ha previsto nell’arco del 2018 circa 900 monitoraggi di rifiuti provenienti da numerosi comuni italiani, il CIC-Consorzio Italiano Compostatori ha rilevato che la purezza merceologica del rifiuto organico conferito agli impianti (media italiana) supera il 95 %.

Tuttavia, nonostante il dato riportato dal CIC sia incoraggiante, è bene effettuare alcune precisazioni: per quanto infatti tale dato attesti che il livello di impurità merceologica riscontrata è del 5%, è pur sempre un dato che si basa su una stima media che comunque sottende una disomogeneità tra gli areali italiani più virtuosi, che contribuiscono in misura maggiore al raggiungimento di un trend positivo ed altri areali italiani in cui continuano a registrarsi picchi di impurità merceologica che si attestano attorno al 10/15%.

Inoltre si aggiunge a questa considerazione anche un’altra di carattere tecnico: ad un punto percentuale di impurità (MNC-materiale non compostabile) in ingresso in impianto, corrisponde per effetto di trascinamento di materiale compostabile che resta intrappolato nelle impurità rimosse, un coefficiente di 2,6.

Ne consegue che, ad ogni punto percentuale di impurità corrisponde realmente una percentuale di frazioni estranee da smaltire pari a 2,6 %.

Alla luce di ciò, il dato medio nazionale indicato dal CIC, pari ad una percentuale di impurità (MNC) del 5%, a causa dell’effetto di trascinamento sopra descritto, è da considerarsi effettivamente pari al 13%.

All’interno delle sopracitate frazioni estranee continua a persistere in maniera significativa la presenza di sacchetti in plastica tradizionale, erroneamente utilizzati per il conferimento dell’organico.

Tali sacchetti costituiscono il 25% del materiale non compostabile rilevato e non possono essere recuperati assieme agli scarti alimentari in essi contenuti, diversamente da quelli biodegradabili e compostabili certificati secondo la norma UNI EN 13432:2002.

I sacchetti in plastica tradizionale devono necessariamente essere avviati a smaltimento nelle discariche e/o presso gli inceneritori, decisamente pochi sul territorio e limitati in termini di capienza e di capacità di accoglimento, oltre che economicamente e ambientalmente poco sostenibili.

E dunque se da un alto l’Italia si conferma Paese leader in Europa per la Raccolta Differenziata, con un settore del riciclo di rifiuti organici che nell’ultimo decennio, secondo le stime del CIC, ha subito una crescita di oltre l’8,5% su base annua, dall’altro incalza la necessità di tornare a ribadire l’importanza di fare di più e soprattutto di farlo ancora meglio.

“Save Organics in Soil”: Progeva aderisce all’iniziativa Europea per la salvaguardia del suolo

Il 7 ottobre 2019 a Bilbao, durante il World Congress 2019 di ISWA, il Consorzio Italiano Compostatori ed ECN – European Compost Network hanno presentato la piattaforma internazionale S.O.S. Soil- Save Organics in Soil a favore del mantenimento della sostanza organica nei suoli.

Nata per tutelare una delle principali risorse vitali e non rinnovabili del nostro Pianeta – il suolo –la Piattaforma S.O.S. Soil ha come obiettivo principale quello di diventare un interlocutore di riferimento per le Istituzioni in merito ad una corretta gestione delle politiche di sviluppo sostenibile, che tengano conto anche della salvaguardia dei suoli.

Questi i punti chiave:

– Aumentare la sostanza organica nei suoli.

– Incoraggiare una gestione più efficiente e consapevole dei nutrienti sui terreni agricoli.

– Proteggere il carbonio stoccato nel suolo, riducendone al minimo la perdita.

– Lavorare sull’importanza che gioca il recepimento delle Direttive Europee a livello nazionale.

Ad oggi hanno aderito numerose organizzazioni, enti, società per sostenere questa iniziativa che avrà tanto più successo quante maggiori saranno le adesioni.

A breve verrà messo on-line il sito ufficiale, già accessibile all’indirizzo www.saveorganicsinsoil.org.

Per condividere, incoraggiare e aderire all’iniziativa, clicca qui!

In allegato il Manifesto di presentazione dell’iniziativa lanciata dal Direttore del CIC, Massimo Centemero, a Bilbao: Manifesto S.O.S Soil

 

Rifiuti come risorse, i benefici agronomico-ambientali del Compost di qualità

“Promuovere le buone pratiche per la raccolta dei rifiuti organici significa difendere il suolo.”

Così, le parole di Massimo Centemero, Direttore del Consorzio Italiano Compostatori (CIC) accendono i riflettori su un argomento di grande valore economico, agronomico ed ambientale: l’utilizzo del compost di qualità, derivante dal trattamento della frazione organica dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata, come risorsa utile a implementare la fertilità del suolo.

Ebbene si, quelli che comunemente definiamo scarti organici, una volta sottoposti ad adeguato processo di compostaggio, si trasformano in un esempio concreto di economia circolare, un preziosissimo fertilizzante naturale ricco di sostanza organica ed elementi nutritivi indispensabili per salvaguardare i terreni agricoli da fenomeni di erosione, impermeabilizzazione, perdita di biodiversità e contaminazione.

Il compost di qualità è infatti ricchissimo di sostanza organica, il cui apporto si rende indispensabile per favorire una maggiore complessità genetica, funzionale e metabolica della microflora del suolo, rinvigorendone e migliorandone la struttura.

La sostanza organica assicura una maggiore capacità di assorbimento degli elementi nutritivi utili alla vita delle piante, migliori condizioni di lavorabilità ed un’elevata capacità di ritenzione idrica, a tutto vantaggio delle produzioni agricole e dell’ambiente che in tal senso trovano giovamento anche dall’aumento di carbonio nel suolo che l’impiego del compost di qualità garantisce.

Fattore chiave, quest’ultimo, oltre che per sottrarre CO2 all’atmosfera, anche per combattere l’incalzante desertificazione dei terreni agricoli, che ad oggi pone a rischio, secondo uno studio di Coldiretti, quasi il 21% del territorio italiano.

Gli scarti organici, opportunamente conferiti e trattati in impianto, si trasformano dunque in una preziosa risorsa che restituisce vita ai suoli, assicurando al contempo produzioni agricole salubri e sostenibili.

La scelta di valorizzare il potenziale di ciò che comunemente definiamo scarto, permettendo la sua trasformazione in risorsa, è solo nostra.

E’ infatti il frutto di un impegno quotidiano che parte dalle nostre case, dalle nostre tavole, dalla nostra volontà concreta di fare la differenza, attraverso un piccolo ma fondamentale gesto: la corretta separazione dei rifiuti organici.

Progeva porta la sua testimonianza d’impresa all’interno della giornata formativa promossa da Atia Iswa Italia e il Consorzio Italiano Compostatori

Mercoledì 30 maggio 2018 presso la Sala Convegni- Macroarea di Ingegneria- dell’Università di Roma Tor Vergata, si terrà la giornata formativa “L’evoluzione tecnologica degli impianti di recupero delle frazioni biodegradabili di rifiuti: stato dell’arte e prospettiva in chiave di economia circolare”.

L’evento è promosso da Atia Iswa Italia, assieme al Consorzio Italiano Compostatori, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica dell’Università di Tor Vergata.

Atia Iswa Italia è l’Associazione che unisce i Soci del settore della gestione dei rifiuti e delle bonifiche, i liberi professionisti, le imprese, gli Istituti di Ricerca e le grandi associazioni di categoria nazionale, promuovendo una costante attività di supporto e di formazione tecnico-scientifica nell’ambito delle tematiche connesse alla salvaguardia e tutela ambientale.

Il tema portante della giornata formativa sarà la discussione delle criticità del settore del recupero e riciclo del rifiuto organico e l’analisi delle potenziali linee evolutive dello stesso, alla luce del pacchetto sull’economia circolare approvato dal Parlamento Europeo.

L’azienda Progeva, Socia del Consorzio Italiano Compostatori, esporrà la propria storia d’impresa, testimoniando come sia possibile coniugare abilmente le politiche industriali e la tutela ambientale, attraverso rigorosi criteri di efficienza, qualità e controllo dei processi produttivi.

Di seguito il programma dell’evento:

Programma giornata formativa

 

Consorzio Italiano Compostatori,“Dalla terra alla Terra”, il percorso e l’impegno per la tutela dei suoli

“Dalla terra alla Terra”, difficile individuare definizione più appropriata per dare voce e sostanza alla necessità di una rinnovata coscienza ambientale, capace di condurre alla riscoperta del suolo come patrimonio comune.

Erosione, regressione della sostanza organica, impermeabilizzazione, contaminazione e perdita della biodiversità sono le incalzanti minacce che alterano la condizione del suolo e delle quali è necessario ridiscutere da un punto di vista giuridico oltre che ambientale.

Questo l’intento promosso dal Consorzio Italiano Compostatori, che in collaborazione con il Sacro Convento e il Comune di Assisi, organizza l’evento “Dalla Terra alla terra – Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita”, che si terrà il 4 e il 5 dicembre 2017, in concomitanza con la Giornata mondiale del Suolo”.

A presenziare l’iniziativa anche l’azienda Progeva, Socia del Consorzio e assieme ad esso promotrice attiva di un percorso indirizzato ad accogliere le sfide ambientali del nostro tempo.

Tutte le attività umane hanno un impatto sull’ecosistema e la Progeva Srl, impegnata in un’efficiente attività di compostaggio, mira a diffondere la consapevolezza che la capacità di saperne calibrare il peso è un gesto che si compie quotidianamente, anche attraverso la corretta gestione dei rifiuti organici, capaci di trasformarsi in risorse utili a tutelare i suoli, preservandone la fertilità fisica, chimica e microbiologica.

In che misura sappiamo rendere al suolo ciò che esso ci dona? Rispondendo compiutamente a questa domanda, espressione di un’impellente bisogno, la Progeva Srl e Il Consorzio Italiano Compostatori, alimentano il proprio lavoro.


 

Siamo ancora in grado di preservare la “Casa comune”?

E’ stato questo l’interrogativo che ha guidato l’evento , una domanda imponente, lunga quasi mille anni, che ha legato l’amore Francescano per la nostra Madre Terra , alla denuncia di Papa Bergoglio:”Nell’agenda del Mondo” è segnato a gran lettere “Il grido della Terra”!

Il potere evocativo del Sacro Convento d’Assisi​ ha incontrato l’impegno costruttivo del Consorzio Italiano Compostatori e dell’azienda Progeva​ in un evento che ha dato nuova voce, forma e sostanza, alla necessità del ripensamento della nostra cultura ambientale.

Ecomondo 2017, il C.I.C. attesta il successo industriale dell’azienda Progeva nella bioeconomia circolare italiana

Riciclo, economia circolare e sviluppo sostenibile, sono stati i protagonisti indiscussi di Ecomondo 2017, la Fiera Internazionale della Green Economy che quest’anno è giunta alla sua 21^ edizione.

Dal 7 al 10 novembre scorso, la città di Rimini ha ospitato l’evento fieristico che punta i riflettori sulla competitività di un settore in forte crescita in Italia, ovvero quello legato alle politiche di risparmio delle risorse e di efficienza energetica.

Il fine è stato quello di mostrare, attraverso una vetrina allestita sui progetti e gli esempi concreti di crescita e innovazione aziendale, che investire nel campo della Green Economy significa apportare sostanziali vantaggi ambientali e di spesa per l’economia del Paese.

Oltre 200 i Convegni che si sono svolti in Ecomondo 2017, tra questi di particolare rilievo quelli promossi dal C.I.C. Consorzio Italiano Compostatori, che hanno profilato un futuro improntato alla sostenibilità globale, evidenziando anche il successo industriale delle imprese che, con lungimiranza e tenacia, sono state in grado di scommettere nel settore.

All’interno del Convegno “Esempi di successi industriali nella bioeconomia circolare in Italia”, il  Direttore del C.I.C., Massimo Centemero, ha attribuito un riconoscimento di merito all’impianto di compostaggio della Progeva Srl, che da undici anni si adopera per trasformare i rifiuti in risorse, operando attraverso rigorosi criteri di efficienza, qualità e controllo dei processi in sede industriale.”

L’attività svolta dalla Progeva Srl nel Sud Italia”, ha affermato Centemero, “è l’esempio di come una giovane idea imprenditoriale, se ben orientata, possa dimostrarsi vincente e contribuire attivamente alla crescita del territorio in termini di sostenibilità, sviluppo e non ultimo di occupazione.”

25 anni di storia, i numeri del successo della filiera virtuosa del Compost in Italia

Si è concluso con grande successo e rinnovato entusiasmo per le iniziative future, l’evento organizzato dal CIC, Consorzio Italiano Compostatori, per celebrare 25 anni di iniziative condivise, di sfide vinte, di traguardi raggiunti e di vetrine pionieristicamente aperte in Italia sulla pratica del compostaggio di qualità.

25 anni di attività, che misurano il loro valore attraverso il riferimento a numeri e dati di estrema importanza: 65 sono i milioni di tonnellate di rifiuti organici sottratti a discarica e 23,5 i milioni di tonnellate di compost di qualità da essi generato, la cui trasformazione ha di fatto evitato l’emissione di 44 tonnellate di CO2 equivalente.

Numeri e dati che si sostanziano dell’impegno sul territorio nazionale del CIC, delle 127 aziende ad esso associate e dei 308 stabilimenti preposti, i quali operano trasformando i rifiuti organici in risorse.

In 25 anni di attività ha preso forma il volto di un’economia circolare, capace di trasformare ciò che comunemente definiamo scarto in valore.

Valore che, attraverso la decomposizione aerobica del materiale organico realizzata in impianto, viaggia in favore della gestione sostenibile dei suoli, migliorandone la struttura, attivandone la biodiversità e salvaguardandone la fertilità con significativi vantaggi per l’agricoltura.

Valore che permette ulteriormente, questa volta attraverso il ricorso alla decomposizione anaerobica del rifiuto organico, di produrre biogas, combustibile indicato dall’U.E. tra le fonti energetiche rinnovabili, non fossili, capaci di ridurre l’inquinamento dell’aria, arginando le emissioni di gas serra e perciò stesso contribuendo positivamente alla lotta al cambiamento climatico.

Valore che si chiama Compost: secondo il Report 2017 pubblicato dal CIC, entro il 2025 la quantità del materiale organico gestito dalla filiera aumenterà del 30%, imprescindibile dovrà essere in tal senso il ricorso ad un costante investimento sul campo, attraverso la costruzione di impianti di alto profilo tecnologico e qualitativo, con particolare riferimento alle aree del centro-sud.

La Progeva Srl operando in assonanza totale con gli obiettivi e gli intenti sopracitati, ha voluto e saputo fare impresa dando vita al proprio impianto di compostaggio ubicato a Laterza (TA), attestandosi come realtà di notevole rilievo proprio nel sud Italia.

L’azienda, ha presenziato il 25° anniversario del CIC, in qualità di impresa associata, nella figura del suo Amministratore unico, la Dott. ssa Lella Miccolis, membro del Consiglio di Amministrazione dello stesso.

L’augurio al quale hanno brindato la Progeva Srl e il Consorzio Italiano Compostatori è quello di continuare a portare avanti con tenacia il percorso avviatosi 25 anni fa, affinché i comportamenti virtuosi che ad oggi si registrano all’interno della filiera ambientale, divengano strutturali, ben radicati e accompagnati da un costante percorso di riconoscimento e di crescita.