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“Mutazioni, tra nascere e morire”- Il 2 e 3 ottobre tornano i Colloqui di Martina Franca

Ripensare il presente confrontandosi sulle mutazioni neurali e bioniche dell’essere umano, su come i concetti di prosperità e pace sono mutati nel tempo e nello spazio sotto la pressione della crescita della popolazione. Su come si forma la nuova conoscenza e quale formazione (democratica) è possibile garantire. Su come si integrano la realtà fisica e virtuale. Su come muta la percezione della realtà con il sovraccarico di informazioni che ci rende analfabeti funzionali.

Venerdì 2 e sabato 3 ottobre 2020, torna l’appuntamento con i Colloqui di Martina Franca, torna un’occasione di formazione, informazione e confronto imperdibile, un approfondimento sui problemi e sui limiti dell’attuale idea di sviluppo, un dialogo a più voci teso a creare nuove prospettive e nuove connessioni.

Anche quest’anno Progeva è Partner dell’iniziativa e la sostiene nella convinzione che ciascuno di noi abbia bisogno di riscoprirsi e di reinventarsi costruendo assieme agli altri una nuova storia ed una nuova terra comune.

Per consultare il programma completo dell’evento e le modalità di iscrizione allo stesso, si rimanda al Sito ufficiale: https://www.colloquidimartinafranca.it/edizione-2020/

 

 

 

Premio Industria Felix, anche quest’anno Progeva sul podio delle aziende vincitrici

Si è tenuta stamane, in modalità online, l’edizione 2020 del Premio Industria Felix, La Puglia, la Basilicata e il Molise che competono.

Un prestigioso evento di rilevanza nazionale, nato nel 2015 al fine di premiare le eccellenze imprenditoriali con bilanci virtuosi.

Per il secondo anno consecutivo Progeva è sul podio delle aziende premiate: il 26 giugno 2019 il Comitato Scientifico di Industria Felix la segnalava come miglior impresa a vocazione internazionale della provincia di Taranto.

Oggi le conferisce un’Alta Onorificenza di Bilancio come miglior impresa Femminile e migliore Piccola impresa della provincia di Taranto per performance gestionale e affidabilità finanziaria.

Responsabili oltre che beneficiari di questo riconoscimento. Così ci sentiamo.

Responsabili di portare avanti l’ambizioso quanto necessario progetto nato e allevato grazie alla guida e alla passione della mente femminile che è ai vertici dell’azienda e all’indispensabile contributo di tutti i soci e collaboratori aziendali.

Così Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, commenta la ricezione del Premio:

 “Sono molto orgogliosa di ricevere questo prestigioso premio per me, per i miei colleghi, per i nostri collaboratori che si sono tanto prodigati in questi anni per il raggiungimento di brillanti risultati che si traducono non esclusivamente in termini economico-finanziari ma bensì in conciliabilità con le esigenze delle comunità e dei territori serviti. Grazie da tutti noi per aver reso pubblici i nostri sforzi.”

Allevare una crescita sostenibile ed una produttività in grado di rigenerare il futuro anziché depredarlo delle sue risorse economiche, occupazionali ed ambientali. Continuare ad essere un’esempio concreto di economia circolare.

Questa per Progeva era, è e continuerà ad essere la strada da percorrere.

Resistere, resistere, resistere! Progeva risponde all’appello dei Teatri di Bari

Progeva si impegna ogni giorno a salvaguardare la bellezza e la bellezza è nella natura, è nella cultura e nell’arte del nostro Paese, è nella passione delle donne e degli uomini che si impegnano ad alimentarla.

Di più, lavorano per diffonderla, difenderla e preservarla dietro le quinte e sulla scena.

Per questo Progeva ha deciso di sostenere l’attività dei Teatri di Bari, profondamente colpiti dalla crisi, conseguenza delle direttive legate al contagio da Coronavirus, utilizzando lo strumento dell’Art Bonus.

Strumento che permette alle imprese e ai liberi cittadini di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta pari al 65% dell’importo erogato a sostegno dell’arte e della cultura in Italia.

Seneca sosteneva che “La nostra società è molto simile a una volta di pietre: cadrebbe, se le pietre non si sostenessero reciprocamente.”

Noi, egoisticamente aggiungiamo, che è nostro diritto continuare a promuovere la bellezza ed è dunque nostro dovere impegnarci a sostenerla.

Tutti ne abbiamo bisogno, oggi ancor più di ieri. Facciamolo.

Plastic Tax, a chi spetta pagare l’imposta sui prodotti in plastica monouso?

L’Italia intende adeguarsi al recepimento della Direttiva UE 2019/904 sulle materie plastiche monouso (SUP) e lo fa istituendo nella Legge di Bilancio 2020, un’imposta sui “manufatti con singolo impiego” (MACSI).

Per MACSI si intendono gli oggetti in materiale plastico di uso quotidiano progettati e realizzati per avere un singolo utilizzo, terminato il quale, assumono la connotazione di rifiuti.

Rientrano in questa categoria i prodotti monouso in plastica, come tappi ed etichette, così come il polistirolo, le vaschette in polietilene, il tetrapak, i contenitori dei detersivi, le buste di numerosi alimenti, le bottigliette di acqua naturale e bibite varie (manufatti che hanno funzione di contenimento, protezione, manipolazione e consegna di merci.)

Non saranno invece tassate le siringhe e tutti i prodotti riutilizzabili, come ad esempio le taniche e i vari contenitori per custodire gli oggetti.

Escluse completamente dalla Plastic tax anche le plastiche compostabili secondo lo standard UNI EN 13432:2002 e il materiale plastico che, pur essendo contenuto in prodotti qualificabili come MACSI, proviene da processi di riciclo.

Quali sono i soggetti tenuti al pagamento dell’imposta?

Il fabbricante, per i MACSI realizzati nel territorio nazionale;

Il soggetto che acquista, per i MACSI provenienti da altri Paesi dell’Unione europea;

L’importatore, per i MACSI provenienti da Paesi terzi.

L’imposta è dovuta nella misura di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI, ma non si è tenuti a versarla nel caso in cui il suo importo risulti inferiore o pari a 10,00 euro.

Agli operatori del settore delle materie plastiche viene al contempo riconosciuta la possibilità di usufruire di un credito di imposta nella misura del 10% delle spese sostenute nell’anno solare 2020 per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili secondo lo standard UNI EN 13432:2002.

Tale credito d’imposta potrà essere fruito in compensazione di altri debiti tributari fino ad un tetto massimo di euro 20.000,00 per ciascuna impresa beneficiaria ed è altresì riconosciuto, sempre nella misura del 10% in relazione alle spese sostenute dalle aziende per attività di formazione del personale utili all’acquisizione delle competenze necessarie a porre in essere l’adeguamento tecnologico di cui sopra.

L’imposta dovrebbe entrare in vigore a luglio 2020, ossia due mesi dopo la definizione delle modalità dispositive di funzionamento dell’imposta da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, prevista per maggio 2020.

Valorizzare il capitale naturale del nostro Pianeta, contrastare la “cultura dello scarto e dello spreco”

«La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia».

Questa è una frase che travalica i confini religiosi entro i quali è stata concepita per divenire denuncia, universalmente accolta, di quello che il modus operandi dell’uomo contemporaneo ha prodotto: la “cultura dello scarto e dello spreco”, la cultura della non curanza, una realtà nella quale l’ambiente viene percepito come altro da sé ed in quanto tale destinato, spesso inconsapevolmente, all’ indifferenza.

Le conseguenze infelici di questo agire autoreferenziale sono sotto gli occhi di tutti, ciò che forse non è ancora abbastanza evidente è che più si alimenta tale cultura,  più si allontana l’idea di poter costruire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola, a vantaggio e beneficio di ognuno di noi.

Un esempio fra tutti: il valore della frazione umida dei rifiuti solidi urbani.

Certo, non è di immediata comprensione l’idea che la famosa buccia della mela e i suoi pari vegetali e animali, se correttamente conferiti nel circuito della raccolta differenziata ed opportunamente trattati in impianto di compostaggio, possano recuperare valore.

Un valore che consiste nella loro trasformazione in una vera e propria risorsa: il compost, fertilizzante naturale in grado di apportare al suolo sostanza organica, la più alta riserva terrestre di carbonio e di contribuire ad arginare un fenomeno che sta letteralmente divorando il pianeta: la desertificazione del suolo.

E molto probabilmente non è neppure immediato comprendere che se nelle nostre case effettuiamo la raccolta differenziata in modo scorretto, stiamo di fatto contribuendo ad alimentare indirettamente i fenomeni di riscaldamento globale.

E invece è possibile, accade davvero ed è quantomai urgente acquisirne consapevolezza.

I cambiamenti climatici sono dovuti alla produzione non solo di anidride carbonica (CO2) derivante dagli svariati processi di combustione nelle attività umane, ma anche metano (CH4) rilasciato dalla decom­posizione dei rifiuti biodegradabili nelle discariche.

E allora diamo valore ai nostri gesti quotidiani: come?

Differenziando i rifiuti in maniera corretta e contenendo le eccedenze alimentari.

Due operazioni semplici ma fondamentali per sostituire alla “cultura dello scarto e dello spreco”, quella della cura e dell’interdipendenza con la terra che abitiamo, con la sua prosperità e con la possibilità che possa ancora essere culla ospitale, benevola e generosa per le generazioni future.

“Save Organics in Soil”: Progeva aderisce all’iniziativa Europea per la salvaguardia del suolo

Il 7 ottobre 2019 a Bilbao, durante il World Congress 2019 di ISWA, il Consorzio Italiano Compostatori ed ECN – European Compost Network hanno presentato la piattaforma internazionale S.O.S. Soil- Save Organics in Soil a favore del mantenimento della sostanza organica nei suoli.

Nata per tutelare una delle principali risorse vitali e non rinnovabili del nostro Pianeta – il suolo –la Piattaforma S.O.S. Soil ha come obiettivo principale quello di diventare un interlocutore di riferimento per le Istituzioni in merito ad una corretta gestione delle politiche di sviluppo sostenibile, che tengano conto anche della salvaguardia dei suoli.

Questi i punti chiave:

– Aumentare la sostanza organica nei suoli.

– Incoraggiare una gestione più efficiente e consapevole dei nutrienti sui terreni agricoli.

– Proteggere il carbonio stoccato nel suolo, riducendone al minimo la perdita.

– Lavorare sull’importanza che gioca il recepimento delle Direttive Europee a livello nazionale.

Ad oggi hanno aderito numerose organizzazioni, enti, società per sostenere questa iniziativa che avrà tanto più successo quante maggiori saranno le adesioni.

A breve verrà messo on-line il sito ufficiale, già accessibile all’indirizzo www.saveorganicsinsoil.org.

Per condividere, incoraggiare e aderire all’iniziativa, clicca qui!

In allegato il Manifesto di presentazione dell’iniziativa lanciata dal Direttore del CIC, Massimo Centemero, a Bilbao: Manifesto S.O.S Soil

 

Terra Mater

Progeva, grata a Terra Mater, diviene esempio concreto di economia circolare al servizio della comunità e del territorio, grazie a tutti coloro che hanno creduto e credono nell’azienda, ai tanti che ci sostengono e collaborano con noi costantemente.

È assieme a tutti loro che oggi, sabato 5 ottobre 2019, abbiamo omaggiato la generosità e l’accoglienza della nostra meravigliosa Terra.

“La calpestiamo, la percorriamo, la scaviamo, la usiamo.

Rare volte però ci capita di toccarla, cercando di capire di cosa è composta la terra che tutto sostiene.

La terra ci sostiene. Ci sostiene davvero: ci regge, siamo appoggiati sopra e lo sono tutte le nostre cose, tutto il mondo, e ci sostiene attraverso la sua fertilità.

 “Fertilità” è una parola bellissima. Deriva da “phertos”, una parola greca che significa “portare”.

La terra fertile è quella che ci porta l’abbondanza, la copiosità. “Phertos” però mi fa venire in mente la parola “offerto”, “offerta”.

 La terra ci offre l’abbondanza, ce la regala. Ci dice: “Ecco un regalo per voi, fatene ciò che volete”. Gli antichi alle offerte della terra rispondevano con le offerte al cielo, con miti e riti atti a perpetrare l’abbondanza, inconsapevoli dei meccanismi fisico-chimici che ne determinano la composizione.

Ma noi oggi lo sappiamo benissimo. Le offerte della terra non ci bastavano, abbiamo chiesto ancora e ancora e ancora. Abbiamo scavato, abbiamo diserbato, vi abbiamo riversato le peggiori schifezze. Abbiamo smesso di onorarla nonostante la tecnica e la scienza ci avessero svelati i suoi più reconditi segreti.

Ma la tecnica e la scienza non sono dannose, anzi, sono uno strumento che permette alle donne e agli uomini di progredire.

È possibile, ad esempio, utilizzare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche per continuare a onorare la terra che ci sostiene, andando a sostenere i processi circolari, oppure come fa Progeva, trasformando quello che non serve più all’uomo in qualcosa che può servire alle piante.

Possiamo usare la scienza per compiere un miracolo: produrre qualcosa di biologicamente sano capace di mantenere intatta, o migliorare, la capacità di offrire che ha la terra.

La scienza e la tecnica non sono qualcosa detenuta solo da scienziati o esperti riconosciuti. Se ci guardiamo intorno possiamo vedere che in ogni angolo la scienza e la tecnica sono visibili e riconoscibili.

Vediamo la struttura che è sopra alle nostre teste, o l’impianto alle nostre spalle, vediamo le macchine che fino a ieri erano in movimento e che lo saranno appena noi ce ne andremo.

La scienza e la tecnica sono patrimonio delle donne e degli uomini che lavorano insieme, un capitale che viene moltiplicato dalla collaborazione.

Un’azienda è un organismo che funziona quando la scienza e la tecnica possedute dalle persone vengono messe a disposizione del gruppo.

Il loro valore si moltiplica, si rafforza, ed è di più della semplice somma delle parti. La terra che calpestiamo oggi, qui, i sacchi che vi circondano, sono il frutto di questa moltiplicazione, i cui fattori sono fondamentali per Progeva.

Grazie a questi fattori è stato possibile realizzare il nostro impianto di compostaggio, che è la dimostrazione di come l’innovazione tecnologica possa essere messa al servizio della sostenibilità.

Non è l’unico esempio, in zona ci sono diverse realtà che danno più di quello che prendono, in termini ambientali. Se questa prima era una scelta, ora è sempre più una necessità.

La consapevolezza sui cambiamenti climatici è diffusa, non si può dire “non sapevo”. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, come imprenditori e come cittadini.

Come cittadini dovremmo mettere in atto comportamenti virtuosi, ma come imprenditori dobbiamo chiamarci responsabili dell’impronta della nostra impresa.

Un’impresa che prende più di quello che dà non è sostenibile.
La fertilità della terra è patrimonio comune e dobbiamo tutelarla, rafforzarla. Sbaglia chi pensa che stiamo distruggendo il mondo: perché la Terra ci sopravviverà, è il genere umano che è destinato a sparire: le generazioni future, quelle di domani, si troveranno a pagare il conto di tutto quello che è stato consumato finora.”
Discorso di Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, tenuto in occasione dell’evento Terra Mater, sabato 5 ottobre 2019.

Guarda  le foto dell’evento qui:  photogallery  Terra Mater

 




Progeva, rinnovo del Rating di Legalità

Corretta gestione del business aziendale e rispetto della legalità sono i requisiti imprescindibili per l’attribuzione del Rating di Legalità, riconosciuto alle imprese che ne fanno richiesta, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Progeva ha ottenuto il riconoscimento del Rating di Legalità, convenzionalmente misurato in “stellette”, già nel 2015 ed i successivi rinnovi dello stesso rispettivamente nel 2017 e nel 2019, essendo il sovra citato riconoscimento rinnovabile a cadenza biennale.

Dato importante è l’incremento nel corso degli anni del punteggio conseguito, a testimonianza degli elevati standard di legalità che Progeva persegue e che hanno condotto l’azienda a ottenere l’attribuzione di due stelle.

Dopo l’analisi di una serie di requisiti giuridici e qualitativi si rinnova di volta in volta la certezza che Progeva continua a brillare per trasparenza, affidabilità e legalità.

Progeva tra le aziende vincitrici del Premio Industria Felix- L’Italia che compete

Il 26 giugno, presso Villa Romanazzi Carducci a Bari, ha avuto luogo il Premio Industria Felix – La Puglia, la Basilicata e il Molise che competono.

Un evento regionale, di carattere nazionale, nato nel 2015 al fine di premiare le eccellenze imprenditoriali con bilanci virtuosi.

Tra queste, con nostro grande orgoglio, anche l’azienda Progeva, che sulla base dell’inchiesta giornalistica realizzata dal periodico nazionale Industria Felix Magazine, in collaborazione con l’Ufficio Studi di Cerved Group S.p.A., la data driven company italiana e una delle principali agenzie di rating in Europa, è risultata tra le 67 aziende primatiste di bilancio e più performanti a livello gestionale di Puglia, Basilicata e Molise, in relazione ai bilanci dell’anno fiscale 2017.

Alla presenza di numerosi protagonisti del mondo dell’imprenditoria, dell’economia e della finanza interregionale Progeva ha ricevuto un’Alta Onorificenza di Bilancio come miglior impresa a vocazione internazionale della provincia di Taranto.

Un riconoscimento che sottolinea la capacità dell’azienda di proiettarsi al di fuori di se stessa, relazionandosi in maniera costante e proficua con i bisogni e le sfide ambientali, sociali ed economiche imposte dal panorama nazionale ed estero.

“Rappresentiamo un esempio concreto di economia circolare – afferma Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva – che non è un’invenzione di ambientalisti puristi né tantomeno un’ imposizione normativa ma è un’opportunità di conservare e creare valore ambientale, sociale ed economico che conviene a tutti.”

Onorati e grati di questo riconoscimento, continueremo a seguire il filo rosso di un quotidiano lavoro che lega competitività, affidabilità, impresa, nel presupposto comune di fornire servizi, prodotti ed esempi concreti di economia circolare.

Taranto, Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019, evento locale “Costruttori di un modello di sviluppo sostenibile. Istruzione, ricerca, cultura e bellezza”.

Cosa vuol dire, oggi, proporsi come “Costruttori di un modello di sviluppo sostenibile?” Quali competenze, quale lavoro, quale impresa può dirsi in grado di creare valore generando conoscenza, consapevolezza ed opportunità di crescita condivisa?

Ne parleremo venerdì 24 maggio 2019, dalle 9:30 alle 13:00, presso l’Agorà della Cittadella delle imprese di Taranto assieme ad esperti del mondo dell’Università, delle Istituzioni, delle Imprese e del Terzo Settore, nell’ambito dell’evento dedicato agli obiettivi di sviluppo sostenibile 4, 9, 11: “Costruttori di un modello di sviluppo sostenibile. Istruzione, ricerca, cultura e bellezza”.

L’iniziativa è promossa dal  Centro di Cultura “G. Lazzati” dell’Università Cattolica e dalla Camera di Commercio di Taranto, d’intesa con Asvis- Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Discuteremo dello sviluppo della nostra bella terra, della valorizzazione delle sue risorse, della cura delle sue fragilità, cercando di tracciare la strada per continuare a generare valore.

Un valore che si costruisce non come decisione individuale e immediata ma come percorso di crescita condivisa, capace di ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente, sulla società e sull’economia, valorizzando invece gli impatti positivi.

Un valore da costruirsi con gli altri e per gli altri nel tempo.

In allegato il programma dell’evento, vi aspettiamo!

Programma Festival Asvis Taranto