Dati sulle impurità nella FORSU in Puglia:
- Anno 2022: 7,5% di impurità
- Anno 2023: 8,5% (in aumento)
- Soglia massima ammessa per legge: 5%
Cosa ci dicono queste percentuali?
Innanzitutto ci dicono che i rifiuti organici, ‘cosiddetto umido da raccolta differenziata’ pervenuti presso gli impianti di trattamento del territorio, stanno calando in termini di quantità e anche di qualità poiché contaminati dalla presenza di materiali estranei come plastica, metalli, vetro o anche tessuti, materiali assorbenti che ovviamente non sono compostabili.
Rientrano però tra le impurità anche residui alimentari di frutta e verdura con bollini pubblicitari adesivi non rimossi e sacchetti compostabili dai quali non sono state eliminate le etichette cartacee inchiostrate.
A chiarirlo alle telecamere del TGR Puglia è Lella Miccolis, Presidente del Consorzio CIC e CEO di Progeva, che ribadisce:
“La raccolta differenziata della FORSU non è il fine, ma il mezzo attraverso cui trasformiamo i rifiuti organici in biometano/energie rinnovabili e compost, risorsa fertilizzante che torna alla terra, nutre il suolo e rimuove CO2 dall’atmosfera. Affinché questo processo funzioni, la qualità dei rifiuti raccolti separatamente è fondamentale; pertanto è necessario impegnarsi a mettere in campo buone pratiche, ovvero conferire nell’umido unicamente residui alimentari e imballaggi compostabili certificati secondo la norma UNI EN 13432.”
La nostra azienda condivide pienamente l’appello di Biorepack, Consorzio Nazionale per il Riciclo degli Imballaggi in Bioplastica Compostabile: dobbiamo invertire la rotta e per farlo serve il contributo di tutti, ogni giorno, a partire da piccoli gesti consapevoli.
A questo link il Servizio del TGR Puglia