Siamo nel 1959, una mattina di fine autunno, Marisa Bellisario, una giovane donna ventiquattrenne, neolaureata in economia e commercio, varca le porte d’ingresso dell’azienda Olivetti di Torino.
Sottopelle la paura, negli occhi il coraggio, nell’anima la tenace convinzione di voler fare la differenza.
Incarichi e mansioni nelle aziende italiane del tempo si muovevano su un ponte di comando attraversato da soli uomini.
La sfida ambiziosa e folle che la Bellisario ebbe l’ardore e il coraggio di riproporre a se stessa e alle coscienze dell’opinione pubblica, interpretava quel ponte come luogo di passaggio, di transito e di successiva affermazione anche per le donne.
Oscar Wilde sosteneva che al mondo esistono due categorie di individui: coloro che si limitano a credere nell’incredibile e coloro che invece fanno l’improbabile e la Bellisario, di certo, si ascriveva tra i secondi.
Era infatti improbabile che quella donna potesse essere assunta e ancora meno probabile che con sforzo, tenacia e determinazione, dopo qualche anno sarebbe stata eletta Presidente della Olivetti Corporation of America, successivamente Amministratore Delegato della Italtev, nonché prima donna alla guida di un’azienda pubblica.
Portare l’improbabile a realizzazione e farne fulcro di una lotta politica, a questa donna va il merito di aver sollevato le coscienze comuni e di aver scardinato attraverso l’esempio e la pratica gli stereotipi sociali.
Nel 1989, ad un anno dalla scomparsa di Marisa Bellisario, Lella Golfo, giornalista pubblicista, decide di dare vita ad un premio a suo nome e di continuarne la battaglia politica riuscendo a portare in Parlamento la legge 120/2011 sulle cosiddette “quote rosa”.
L’approvazione del sovra citato disegno di legge ad oggi riserva alle donne la possibilità di entrare di diritto all’interno delle società quotate e controllate dalle pubbliche amministrazioni, imponendo a queste ultime di riservare una quota pari ad 1/3 dei propri membri al genere meno rappresentato.
Una battaglia vinta ed un premio rivolto a tutte quelle donne sui cui piedi continuano a camminare coraggio e tenacia, imprenditrici, libere professioniste schierate nella difesa dei diritti civili e sociali, tra le quali compare la dott.ssa Lella Miccolis, amministratore unico della Progeva Srl, parte integrante e testimonianza attiva del messaggio promosso dalla Fondazione Marisa Bellisario.
Dare voce a tutte le donne che attribuendo a se stesse il valore che meritano, inseguono tenacemente un sogno e così facendo lasciano un segno nella storia e nella cultura del nostro paese.
Questo è ciò che la Fondazione Marisa Bellisario si propone di fare, questo è tutto ciò che le donne hanno diritto, da sempre, di ottenere.